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La madre ha un ruolo chiave da svolgere nei confronti della propria figlia e la loro relazione è ambivalente. Infatti si alternano, nel loro rapporto, l'amore e l'odio e i risentimenti, alcune volte, sono repressi e non esplicitati come in un rapporto maturo. Nel libro è analizzata la relazione madre-figlia, i suoi paradossi, le sue potenzialità. Il vivere bene questo rapporto è una scommessa, una sfida che entrambi possono affrontare da "vincitrici". L'autrice conduce in questo percorso che ha come obiettivo l'"alleanza" tra madre e figlia.
La relazione madre-figlia non è una semplice addizione. Né uno stato-di-cose dato e sempre uguale. Piuttosto è un rapporto che si costruisce giorno dopo giorno, un equilibro delicato nel quale ogni soggetto ha la sua funzione. E deve rispettarla fino in fondo per evitare che il trattino che li unisce non indichi un'opposizione (“vs”), ma una congiunzione (“e”) o una vera e propria alleanza (“con”).
La madre, in particolare, cammina sul filo teso tra due estremi: da un lato rischia di essere invadente, dall’altro assente. Nel primo caso, ad esempio, tende a proiettare sulla figlia le sue aspirazioni tradite e a trasformarla in una sorta di clone; nel secondo, si concentra su se stessa, considerandola un accidente, uno scivolone o, peggio ancora, un ostacolo alla sua realizzazione.
Che errore!
La madre, sostiene Poncet-Bonissol, deve assolvere alla sua funzione senza sbandare. Deve trasmettere valori e testimoniarli con l’esempio. Indicare la direzione alla figlia e accompagnarla nel cammino, accettando pause e deviazioni, supportandola e (spesso!) sopportandola.
Mentre la società fa di tutto per svalutare e umiliare la famiglia, “Madre vs figlia” fa l’opposto: con un linguaggio chiaro e asciutto, ne sottolinea la centralità. Ponendo l'attenzione sul suo fondamento, sul suo punto di partenza, dal momento che, dice l’autrice, “appena uscita dalla viscere tiepide della madre, la neonata è già depositaria della possibilità di dare alla luce una futura vita”.
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