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Nei territori dell'abbandono lo spopolamento lascia un'eredità pesante: paesaggi dimenticati, patrimoni immobiliari in disuso, impoverimento dei servizi per gli abitanti che restano e resistono. Invertire il fenomeno rappresenta una delle sfide più importanti e urgenti che devono essere affrontate in tutti quei contesti in crisi demografica. Non è pensabile continuare ad avere presidi sociali ridotti al minimo, costruire senza prendere in considerazione il valore correlato agli edifici in abbandono e le implicazioni ambientali del consumo di suolo, lasciare che ampi territori vadano incontro ad un inesorabile declino. I contributi presenti nel volume affrontano, sotto profili diversi, questi temi, cercando di delineare strategie di rigenerazione capaci di invertire i processi generati dalla crisi demografica. Alcuni sono più orientati a un concetto di rigenerazione fisica, altri incorporano quella sociale, politica ed economica, analizzando anche la capacità di rivalutare il patrimonio edificato dismesso attraverso il riuso e la rimessa a reddito. In altri casi ancora la crisi ambientale, il dissesto idrogeologico, l'argomento della sicurezza diventano occasione per agire sul tema dell'abbandono e dello spopolamento. Esiste però una dimensione che è ricorrente nei diversi contributi: l'importanza del coinvolgimento della società locale. Qualunque strategia di rigenerazione per essere efficace richiede un ruolo attivo degli abitanti sia nella definizione, sia nella gestione. In questo senso è importante sperimentare pratiche collaborative attraverso le quali favorire la continuità d'uso delle risorse ancora presenti nei territori dell'abbandono, un rafforzamento del senso di appartenenza, l'integrazione sociale e culturale per nuovi soggetti collettivi che se ne prendono cura. Rendere questi territori, ancora e sempre, spazi di vita in evoluzione.
PERCORSI
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