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Una delle prime inchieste sulla condizione operaia, ad opera di un Engels appena ventiquattrenne. Il testo, uno studio sulla classe operaia inglese durante l'epoca vittoriana, fotografa gli orrori del primo capitalismo industriale: la schiavitù alle macchine, la disoccupazione tecnologica, la competizione per la sopravvivenza tra gli operai, il lavoro malsano, femminile e minorile. È questo in assoluto il primo testo che tratta la classe operaia nel suo insieme, nonché un'analisi che non si limita alla sola osservazione del lavoro, ma si estende allo sviluppo del capitalismo industriale nel suo impatto con la società. Engels stesso riconosce, nell'introduzione all'edizione del 1892, quarantacinque anni dopo, che il testo pecca di qualche ingenuità di giovinezza, in particolar modo nel prevedere un'imminente rivoluzione operaia. Nonostante ciò il saggio mantiene l'incredibile pregio di essere il primo ad analizzare sistematicamente il concetto di rivoluzione industriale e le conseguenti trasformazioni sulla società inglese, fra tutte la nascita del proletariato. Con questo testo prosegue la pubblicazione delle grandi opere marxiste, a cura di Enrico Donaggio e Peter Kammerer.
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