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Dai versi di vibrante protesta sociale e fascinosa allusività autobiografica che sul finire dell'Ottocento la resero nota come "la vergine rossa", all'onore dell'Accademia d'Italia - prima e unica donna -, fino all'oblio pressoché totale, la parabola di Ada Negri conserva ancora oggi acuti motivi di interesse critico. Abilissima nel calibrare fermenti di novità e modelli retorici tradizionali, la Negri compensa la diffidenza dei letterati ufficiali con il consenso vasto di un pubblico non umanisticamente educato che ne apprezza le risorse espressive e l'efficacia rappresentativa. Sullo sfondo del contesto storico culturale della "capitale morale", il libro indaga le scelte morfologiche, le opzioni metriche e stilistiche, le tecniche compositive di volta in volta esperite: ad essere illuminato è un percorso artistico tanto più estraneo al modernismo novecentesco quanto più incline a captare le suggestioni tematiche e figurative diffuse presso la platea dei lettori e delle lettrici del nuovo secolo.
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