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Obbedienza e libertà. Critica e rinnovamento della coscienza cristiana

Libro di   Vito Mancuso

Obbedienza e libertà. Critica e rinnovamento della coscienza cristiana Libro di  Vito Mancuso
€ 15,00 € 14, 25 -5%
  • Editore: Fazi
  • Collana:Campo dei fiori
  • Pubblicazione:30/03/2012
  • Pagine:202
  • Formato:Libro in brossura
  • ISBN: 9788864115764
Disponibile a partire da 4 giorno/i

Che cosa è più importante nella vita di un essere umano, l'obbedienza o la libertà? Questo testo intenso e coraggioso affronta il "tragico paradosso" della coscienza cristiana, oggi inquieta come non mai, perché divisa tra queste due polarità apparentemente opposte. Il nuovo libro di Vito Mancuso propone un "discorso sul metodo" in presa diretta, fondato non più sul principio di autorità, ma sul più esigente principio di autenticità. Nella luce del delicato rapporto con il potere ecclesiastico, i grandi temi della riflessione umana vengono declinati in modo inedito, coinvolgente, talora entusiasmante e sempre con la consueta chiarezza. La verità e il potere a partire dalla teologia politica del Grande Inquisitore, la religione contaminata da politica e laicità, l'identità umana tra anima e coscienza, il destino finale o come nulla o come eternità, il dialogo tra le grandi religioni mondiali e una bellissima meditazione sul motto episcopale del cardinal Martini. La posta in gioco è particolarmente alta: una fede all'altezza dei tempi, una concezione dinamico-evolutiva della verità. Vero manifesto della teologia di Vito Mancuso, "Obbedienza e libertà" lancia un messaggio forte e chiaro: da un lato la Chiesa deve liberarsi della superata visione del mondo insita nella sua dottrina, dall'altro il mondo laico deve tornare a interrogarsi sui grandi orizzonti della ricerca spirituale...

Dio è il nome del bene, non il nome del potere.
La dialettica del libro  di Mancuso è complessa e densa, ma questo non attenua la dicotomia tra obbedienza e libertà, tema ben noto alla Chiesa moderna. Un conflitto storico che urge di trovare una soluzione nel “risveglio” delle coscienze.
Se da un lato l’obbedienza è gioco del potere, “fede” di atei devoti a un Chiesa che tradisce la ricerca del vero;  dall’altro lato la libertà sancisce il primato della coscienza e di una fede che sia prova del fatto che “l’intelligenza è illuminata dall’amore” (S.Weil). La libertà esige una teologia che non sia subordinata alla Chiesa, ma solo alla ricerca appassionata di Cristo.
Mancuso non nega il valore del magistero della Chiesa, né l’importanza della liturgia e della comunità. Però auspica una “teologia laica” e vissuta con autenticità.
Obbedienza e libertà sembra svelare il senso di un famoso “bacio”: quello con il quale, nella  “Leggenda del Grande Inquisitore”, il Nazareno rispondeva alla lunga arringa dell’Inquisitore.

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