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L'America è un grande Paese, ricco di contraddizioni, sempre vivo e interessante, la loro è una cultura forte, aggressiva, molto invadente, una cultura di luce e ombra, bianco e nero, di tinte forti, senza sfumature; la nostra è di certo una cultura più tenue, meno netta, più avvolgente, che ancora regala pause e attimi sospesi, momenti di abbandono, in cui poter staccare la testa, assentarsi da sé stessi. Non ha senso tentare di definire quale delle due culture sia la migliore. Certo è però che qualche piccolo insegnamento, almeno per ciò che riguarda il cibo, noi italiani potremmo darlo. Che poi si tratta di insegnamenti semplici: mangiare è un'esperienza che per essere apprezzata al suo meglio va fatta insieme, condividendola. Bisogna assaporare i momenti del cibo, trovarne la gioia non solo l'utilità. Il cibo non è unicamente carburante per il corpo e la scienza non può essere la guida di ciò che mangiamo. Lavorate di meno e godete di più, di tutti i piaceri, anche quelli della tavola. E infine, quando mangiate, fatelo sul serio e coinvolgete anche pentole e padelle.
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