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Cosa succede a una donna - occidentale, emancipata, lavoratrice - quando diventa madre? Di quell'evento destabilizzante che è la nascita di un figlio si parla sempre in termini di dissimulazione e autoinganno, con immagini di madri traboccanti di felicità e amore. Rachel Cusk, invece, raccontando la sua esperienza di maternità, dalla scoperta di essere incinta fino al primo anno di vita della figlia, si confronta con la dimensione ambivalente e conflittuale che investe ogni donna che diventa madre. Impreparata alle trasformazioni del corpo, della mente e della propria vita, descrive con impietosa sincerità e feroce ironia il passaggio da convegni e cocktail party in abito da sera alle notti insonni nel tentativo di placare i pianti della figlia: un incubo a occhi aperti che viene vissuto come un martellante atto d'accusa, e che la porta a sondare i sentimenti più crudeli e inconfessabili che l'hanno attraversata. Tra folgoranti divagazioni letterarie e vita reale, Rachel Cusk ci consegna un saggio ricco e profondo, un viaggio ai limiti dell'amore, della solitudine, della notte.
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