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Le regioni italiane sono costruzioni artificiali o entità territoriali che appartengono alla nostra memoria culturale? La questione, oggetto di dibattito politico e storiografico sin dal Risorgimento, fa da sfondo a questo volume, incentrato su una fonte significativa per gli studi della storia delle identità regionali: le raccolte territoriali di vite di santi. Forgiate tra la fine del medioevo e la piena età moderna nelle officine degli ordini religiosi e nel fuoco delle controversie dottrinali, tali opere ridisegnano, in continuità con la cultura umanistica, le entità regionali della penisola, dal Piemonte alla Calabria, dalla Toscana alla Lucania, dall'Umbria alle isole maggiori. Gli eruditi agiografi, attraverso un intenso lavoro di scavo archivistico e l'uso combinato di una pluralità di testimonianze - archeologiche, cronachistiche, epigrafiche, iconografiche -, promuovono antichi e nuovi luoghi di culto, creano narrazioni identitarie, disegnano inediti paesaggi sacri: una inventio, qui intesa nel duplice senso di «riscoperta» e «invenzione», di tradizioni, spazi e confini regionali, sostenuta non di rado da una sensibilità di tipo geo-cartografico. Si tratta di un ambizioso progetto culturale che coinvolge le personalità di punta dell'erudizione ecclesiastica e che, sottoposto qui all'analisi di studiosi di diverse discipline e ambiti cronologici, si è rivelato un interessante osservatorio dei processi di formazione culturale e politico-istituzionale all'origine delle attuali regioni italiane.
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