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02/05/2018

Sant'Anastasio

Fu vescovo di Alessandria d’Egitto, e divenne dottore della Chiesa. Nacque nel 295 a Alessandria, e divenne presto diacono e segretario del santo vescovo Alessandro: partecipò con lui al concilio di Nicea del 325, e nel 328 gli successe sulla cattedra. Durante i suoi quarantacinque anni di episcopato fu esiliato ben cinque volte: nel 335 il sinodo di Tiro, in seguito ad accuse dei meleziani, lo depose e l’imperatore Costantino lo mandò a Treviri (primo esilio). Ritornato a Alessandria nel 337, un altro sinodo ad Antiochia lo costrinse a rifugiarsi a Roma presso papa Giulio I (secondo esilio), ma nel 346 – per intervento del concilio di Sardica – poté rientrare nella sua città. Nel 355 però l’imperatore Costanzo fece pressioni sul sinodo di Milano perché lo deponesse nuovamente: Atanasio allora si ritirò presso i monaci del deserto egiziano (terzo esilio). Nel 362 fu nuovamente richiamato dall’imperatore Giuliano e ancora esiliato (quarto); infine, sotto l’imperatore Valente, avvenne l’ultimo atto, che durò pochi mesi (quinto esilio).

I suoi ultimi anni li trascorse a Alessandria, continuando a difendere il Simbolo niceno (dal concilio del 325) che aveva proclamato la fede nella divinità di Cristo, negata dagli ariani: ecco la principale causa delle persecuzioni che subì.

Ciò che maggiormente viene tramandato di sant’Atanasio è la sua figura di uomo d’azione, di instancabile lottatore contro l’arianesimo, di capo ideale di tutte le forze cattoliche: si diceva infatti che in lui combatteva tutta la Chiesa. L’incrollabile dedizione alla causa si associa a un grande senso pratico. Egli fu davvero la “colonna della Chiesa”, durante la dura lotta, “il padre dell’ortodossia”, come disse san Gregorio Nazianzeno, in quel momento così pericoloso. Avendo compreso per primo che la corrente ariana portava a dissolvere il mistero di Dio, sant’Atanasio mantenne ferma la nozione di “mistero”. Ma alla divinità di Cristo egli arriva attraverso un singolare processo: per lui è evidente che – secondo la Scrittura (san Giovanni, san Paolo) – noi siamo stati redenti e salvati per opera del Verbo incarnato; il Cristo di Ario invece non può produrre questa salvezza, che fa “figli di Dio” perché è una semplice creatura. Dunque se il Verbo incarnato ci ha fatti figli di Dio, Egli è Dio come il Padre, e così lo Spirito Santo. In altre parole, tutte e tre le persone della santissima Trinità hanno la stessa natura divina.
Sant’Atanasio trovò la morte il 2 maggio del 373, dopo aver anche narrato la biografia di sant’Antonio il Grande: Vita di Antonio.