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28/11/2017

San Giacomo della Marca

Nato a Monteprandone, nelle Marche, tra il 1391 e il 1394, studiò legge a Perugia e si addottorò a Firenze. Professò la Regola dell’Osservanza nel 1416 e tre anni dopo era sacerdote e predicatore. Percorse l’Italia, ascoltato da folle di uditori, sui temi preferiti della Passione e del Nome di Gesù, e sulla Immacolata Concezione, continuatore del suo maestro san Bernardino da Siena; a Cascia ebbe ad ascoltarlo santa Rita.  Nel 1426 il papa Martino V lo autorizzò a predicare contro gli eretici e Giacomo iniziò i suoi viaggi apostolici fuori d’Italia, in Dalmazia, in Bosnia; qui assalì particolarmente l’eresia hussita, in Ungheria e in Austria, con gran frutto di conversioni, battezzando – scrisse il suo compagno e biografo Venanzio da Fabriano – di propria mano oltre centomila persone. La sua severità gli suscitò anche opposizione da parte degli stessi frati, per cui tornò in Italia (1440) e fu nominato inquisitore dei Fraticelli delle Marche. Predicò ancora in vari luoghi d’Italia, e a Roma assistette alla canonizzazione di san Bernardino. Niccolò V lo mandò poi  nell’Illirico, in Valacchia (dove bandì la crociata contro i turchi e promosse la riunione degli scismatici) e in Germania; andò pure in Danimarca, Norvegia, Polonia, Boemia (qui sfuggì ad una insidia del re, che, geloso della sua influenza, lo voleva mettere a morte). Mentre predicava a Milano, essendo morto l’arcivescovo, a voce popolare fu gridato successore, ma egli fuggì di notte  per sottrarsi a tale dignità. Nel 1472 fu chiamato nel regno di Napoli e a Napoli morì quattro anni dopo, nel 1476. La fama dei miracoli e delle sue virtù era ormai universale. Colto, raccolse una ricca biblioteca; scrisse molte opere, in gran parte perdute.