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Il dio del deserto

Libro di   Wilbur Smith

Il dio del deserto Libro di  Wilbur Smith
€ 19,90 € 18, 90 -5%
Disponibile a partire da 4 giorno/i

Taita il mago. Il medico. Il poeta, il consigliere intimo del faraone Mamose e poi del figlio, Tamose. Taita, l'uomo che regge nell'ombra le sorti dell'Egitto. Non c'è pace per lui, tanto più ora che ha avuto anche l'arduo compito di occuparsi, come tutore e mentore, delle due vivaci figlie dell'amata regina Lostris. Tehuti e Bakatha, così intelligenti, passionali e così uguali alla madre, di cui Taita è stato amante spirituale e di cui ha raccolto le ultime parole sul letto di morte. A complicare la non facile situazione si aggiungono gli affari di stato e la minaccia degli Hyksos. Che hanno ormai invaso il delta del Nilo. Costringendo il faraone a ritirarsi nel sud del paese. Per tentare di scacciarli Taita dovrà chiedere l'appoggio del re di Creta, il potente Minosse. Ma ogni alleanza vuole un pegno in cambio. E il pegno è un sacrificio estremo per Taita. A malincuore parte su una flotta diretta a Creta, che porta in dono a Minosse due vergini, Tehuti e Bakatha. Ma le due giovani, più inclini alle regole del cuore che alla ragion di stato, si innamorano del luogotenente di Taita e di un soldato della flotta e il sacerdote teme che le trattative con Minosse possano saltare. Tra mille peripezie, avventure e visite a luoghi esotici e pieni di meraviglie, come Babilonia e Sidone, Taita riesce finalmente a sbarcare a Creta. Ma minacce ancora più imponenti incombono sul suo destino...

A vent’anni da “Il Dio del fiume” e a sette da “Alle fonti del Nilo”, Wilbur Smith torna al ciclo egizio e a uno dei suoi personaggi più riusciti: Taita, poeta, mago e medico nonché primo consigliere del faraone Mamose. E lo fa attraverso una storia avventurosa, ricca misteri e colpi di scena, nella quale le sottigliezze (e gli inganni) della politica devono fare i conti con ciò che è più umano, le emozioni (specie nel rapporto che lega il protagonista alle regina Lostris e alle due figlie, di cui è mentore e tutore). 
Quando Smith – che solo in Italia ha venduto oltre ventiquattro milioni di copie – ci si mette, non ce n’è per nessuno. Anche perché gioca su un terreno favorevole, l’antico Egitto: favorevole perché lo conosce bene, vivendo e viaggiando da sempre nel continente africano, e perché piramidi, sacerdoti e faraoni esercitano di per sé un magnetismo al quale è difficile sfuggire.
Insomma, come dire: se uno più uno fa due, Smith e l’antico Egitto non posso che dare vita a un libro dagli esiti più che avvincenti.

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