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Una voce di notte

Libro di   Andrea Camilleri

Una voce di notte Libro di  Andrea Camilleri
€ 14,00 € 13, 30 -5%
Disponibile a partire da 4 giorno/i

Tutto congiura perché Montalbano prenda atto del proprio compleanno e, bravando e brontolando, si lasci ferire dalla ruvida evidenza dei suoi cinquantotto anni. Soliloquista e monologatore, il commissario di Vigàta scivola talvolta in una dimensione immaginativa di minacciosa intensità, ma sa come governare la giostra che il mondo gli fa intorno e deludere i toni di urgenza e le intimazioni di resa. Nuovi accidenti e strani, vili crudeltà e ampie atrocità, messinscene squallide o di fastosa turpitudine, si incastrano capziosamente in un gioco di scatole cinesi irto di replicazioni. Tutto comincia con il furto degli incassi in un supermercato. Seguono a valanga, come per una reazione a catena, delitti di crescente impatto. Il medico legale, Pasquano, ha il suo da fare fra tanto aroma di sangue. È burbero come sempre, nei suoi larghi giri di indisponenza; ma è cauteloso come mai. Si fiuta aria d'intimidazione tutt'attorno. Si intuisce un disegno criminale guidato, con mano di ghiaccio e cinica impudicizia, lungo la zona d'ombra nella quale il potere politico convive e si confonde con quello del malaffare e della mafia: non senza i dimenamenti, le scorrettezze o le connivenze, più o meno attive, persino di alcune autorità preposte al rispetto della legge. Lo stesso Montalbano, che è un rigoroso supervisore di dettagli e ha esatta intuizione scenica, è indotto a una cordialità cauta con i superiori ipocriti e pelosamente prudenti." (Salvatore Silvano Nigro)

Il nuovo libro di Andrea Camilleri


Un Montalbano maturo e riflessivo protagonista di questo nuovo giallo


Quando parliamo di Andrea Camilleri pensiamo subito al suo progonista Montalbano, così avviene anche in Una voce di notte, in cui Camilleri presenta un commissario ormai sessantenne e turbato appunto da Una voce di notte. La mattina del suo cinquantottesimo compleanno non è per il commissario Montalbano molto piacevole. L'avvicinarsi dei sessant'anni, il fatto che tutti, compresa l'eterna fidanzata Livia, sottolineino il passare del tempo non sono di facile digeribilità. E così l'arroganza di un trentenne, figlio di un potente del posto, lo spinge a una vendetta un po' bieca che gli costerà parecchio e che avrà nell'evoluzione del romanzo un ruolo importante. Come in ogni giallo che si rispetti abbiamo dei delitti e dei finti suicidi. Abbiamo però anche molte riflessioni che, messe in bocca all'amato commissario, testimoniano il pensiero di Camilleri sempre più indignato dal degrado morale del nostro Paese, dalla corruzione, dall'arbitrio dei potenti, qui reso ancora più amaro dalle collusioni dello Stato (nelle persone dei suoi rappresentanti) con la mafia. Per fortuna però siamo in un romanzo e non nella realtà... qui alla fine giustizia e verità trionfano.

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