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Nel 1922 Antonio Aliotta si è cimentato in una delle sfide più ardue del pensiero novecentesco: spiegare in modo accessibile uno dei risultati scientifici più complessi della storia di tutti i tempi e interpretare filosoficamente siffatta rivoluzione prospettica con lucidità e puntualità. La teoria einsteiniana è concepita nella sua originalità, ma anche ricompresa e relativizzata insieme e accanto alle teorie di più antica tradizione, secondo un'impostazione che rifiuta di assoggettare la realtà a un unico punto di vista e a una sola ipotesi interpretativa. Aliotta ha il merito di cogliere il rischio di una lettura assolutistica della teoria della relatività e di ricondurla entro una visione critica che non tace la sua portata rivoluzionaria, ma neppure la innalza a traguardo ultimo e indiscutibile del progresso scientifico. Tutti questi motivi spiegano l'intenzione di riproporre la stampa della "Teoria di Einstein e le mutevoli prospettive del mondo", strumento utile per chiunque intenda avvicinarsi a tematiche di ancora stretta attualità.
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