Ok, potrebbe sembrare una pubblicità.
Non lo è.
È un’ammissione di debolezza.
C’è chi va matto per la Nutella, chi per i Chupa Chups (i lecca lecca, il cui logo è firmato da Salvador Dalì).
La verità è che alcuni marchi sono diventati sinonimo e simbolo del prodotto che propongono (potenza del brand...). E solo a pensarci ci viene voglia.
La Coca Cola è un caso esemplare.
Fa male, lo sappiamo. Fa ingrassare, ok. Fa venire i brufoli, fa male ai denti, fa fa fa…
Però, vabbè, concedetecelo, per un giorno mettetevi nei nostri panni, di chi per la famosa bevanda gassata nutre una sorta di malsana venerazione.
E, allora, oggi non possiamo non pensare a John Stith Pemberton, che il 13 ottobre 1886 ha messo a punto la famosa e segretissima ricetta. E che, roba da non credere, era un farmacista. Già, perchè alle origini, la Coca Cola era una medicina, oltre a contenere alcool e cocaina!
Solo negli anni Venti, attraverso campagne pubblicitarie originali e pervasive, è diventata quella che tutti conosciamo:  una multinazionale quotata in borsa, presente in ogni angolo del pianeta e amata e odiata da tutte le fasce della popolazione. Nel bene e nel male, un simbolo del Novecento.