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RICORRENZA DEL GIORNO

21/12/2013

Francesco Hayez

Viviamo in un tempo in cui molti aspirano a diventare “qualcuno” senza preoccuparsi né del come né del perché. Ciò che conta è diventare “famosi”, l’ambizione è ritrovare una propria foto su qualche rivista di gossip, poter dire: “Io c’ero”. Conta l’esteriorità, l’apparenza,  la celebrità. 

C’è stato un tempo, invece, in cui il "nome" veniva dopo: era l’opera a parlare, a occupare la scena. Prima dell’artista c’era il "manufatto". Oppure l’opera era così travolgente che copriva chi l’aveva creata. Prima di Michelangelo c’era la Cappella Sistina, prima di Van Gogh c'era la "Notte Stellata" e, fatta le debite proporzioni, prima di Francesco Hayez
(10 febbraio 1791 - 21 dicembre 1882) c'era "Il bacio": l’artista, uomo colto e appassionato, immerso nell'orizzonte del Romanticismo, svanisce in quell'opera, simbolo e manifesto di un atto di amore universale.