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La poesia di Roberto Malini è incentrata prevalentemente sulla memoria. Memoria della Shoah, del Samudaripen, degli abusi che da secoli colpiscono gli esseri umani e i gruppi sociali più fragili. Nel corso della sua vita l'autore ha incontrato decine di sopravvissuti all'Olocausto e altrettanti testimoni delle persecuzioni che avvengono nel nostro tempo. In primis la strage dei migranti, che si verifica dietro una cortina di indifferenza assai simile a quella che rendeva invisibili al mondo, negli anni più bui del secolo scorso, i martiri ebrei, rom e sinti, omosessuali, testimoni di Geova, disabili, dissidenti.
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