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L'esperienza del male. Guerra, tortura, genocidio, terrorismo alla sbarra. Conversazione con Giorgio Acquaviva

Libro di   Antonio Cassese

L'esperienza del male. Guerra, tortura, genocidio, terrorismo alla sbarra. Conversazione con Giorgio Acquaviva Libro di  Antonio Cassese
€ 16,00 € 15, 20 -5%
  • Editore: Il Mulino
  • Collana:Contemporanea
  • Pubblicazione:29/09/2011
  • Pagine:260
  • Formato:Libro in brossura
  • ISBN: 9788815233097
Disponibile a partire da 4 giorno/i

I trattati internazionali non riescono più a frenare i crimini di guerra perché i conflitti attuali sono scontri spietati tra belligeranti diseguali che fanno regredire alla barbarie più feroce. Dilagano forme di privatizzazione della guerra (i "famosi" contractors) che si sottraggono a qualsiasi tipo di legge. I diritti umani, poi, sono usati spesso come pretesti per attaccare l'avversario. È talmente antiretorica questa conversazione di Antonio Cassese da mettere a nudo la debolezza del diritto proprio in chi si è speso e si spende tuttora, rischiando in proprio, per affermarlo. Ma in questo paesaggio umano dolente, dove si scandagliano i fondali della nostra convivenza civile, emerge con forza il ruolo decisivo dell'opinione pubblica internazionale: quella che Cassese intende qui risvegliare raccontandoci, con la memoria degli occhi ma anche con la generosità del cuore, gli incontri e gli scontri della sua vita di judge internazionale.

“L’esperienza del male” uscito contemporaneamente alla scomparsa del suo autore, Antonio Cassese, sembra davvero il testamento lucido e appassionato dell’indimenticabile professore di diritto internazionale, strenuo sostenitore della necessità di difendere i diritti umani.
Un libro denso, nel quale le risposte di Cassese a Giorgio Acquaviva rivelano  (parafrasando il Piccolo Principe, citato a questo proposito nel libro) i tratti del “geografo” chino su documenti, leggi e Trattati e quelli dell’”esploratore” che visita i luoghi sconvolti dalla violenza, ispeziona le carceri, fa esperienza del male.
Si legge entusiasmo per i diritti umani, ma anche disincanto di fronte all’insufficienza degli strumenti di tutela; lucidità nel misurare le prerogative dello Stato Leviatano, ma anche speranza nel progresso e fiducia nelle regole.
Il libro ripercorre la storia del XX secolo, alla luce dei grandi avvenimenti internazionali: le guerre, i genocidi, il terrorismo. Cassese affronta il problema del male e affianca ad interrogativi spaventosi a cui non sente di poter rispondere, il suo lavoro sobrio e attento di giurista e giudice.
La visione cristiana, pensava Cassese, ha avuto il grande merito storico di affermare che i diritti umani sono connaturati all' uomo, ma i diritti non sono biologicamente innati nell’uomo e i popoli devono dotarsi di regole perché tali diritti vengano  tutelati in ogni uomo.
Cassese ci saluta con un libro privo di retorica eppure ricco, un testamento intelligente e intessuto di esperienza che merita di essere raccolto e tramandato.

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