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In questo picccolo saggio Sombart rovescia la visione ormai classica della nascita del capitalismo moderno, impegnandosi in un esercizio intellettuale ardito e affascinante. Anzichè assegnare il primato propulsivo all'organizazzione razionale della produzione e all'etica "puritana" del commerciante borghese, egli riconduce lo sviluppo del capitalismo ai consumi del lusso. Secondo l'Autore, i consumi vistosi della finanza e del'alta borghesia urbana concorrono allo sviluppo di quella mentalità edonistica che rappresenta l'inevitabile corrispettivo dell'ascetismo operoso dei primi capitalisti. Nel suo studio Sombart assegna importanza fondamentale agli aspetti culturali e simbolici della sfera economica nel suo complesso, mettendo a fuoco le pratiche e gli atteggiamenti di consumo.
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