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L'inganno del gran rifiuto. La vera storia di Celestino V, papa dimissionario

Libro di   Barbara Frale

L'inganno del gran rifiuto. La vera storia di Celestino V, papa dimissionario Libro di  Barbara Frale
€ 10,00 € 9, 50 -5%
  • Editore: UTET
  • Pubblicazione:14/11/2013
  • Pagine:219
  • Formato:Libro in brossura
  • ISBN: 9788841896877
Temporaneamente non disponibile

Il 5 luglio 1294, dopo oltre due anni di Sede vacante, i cardinali riuniti in conclave finalmente convergono su un uomo del tutto estraneo alla Curia Romana, l'eremita abruzzese Pietro da Morrone. Digiuno di politica e lontanissimo dalle logiche del secolo, Celestino V si sente fin da subito a disagio tra i fasti di Roma, al punto che dopo soli cinque mesi comunica ai porporati la decisione di deporre la tiara. Il suo gesto apre la strada all'elezione di Bonifacio VIII, cardinale dalle notevoli doti diplomatiche, una nomina salutata dal mondo intero come provvidenziale. Non è di quest'idea, però, Dante, che nel terzo canto dell' "Inferno" sembrerebbe riferirsi proprio a Celestino con il verso "colui che fece per viltade il gran rifiuto". Sembrerebbe, appunto. Barbara Frale ricostruisce in questo libro la storia di Celestino, del suo rapporto con Bonifacio, raccontando eventi poco noti, non di rado delittuosi, risvolti e retroscena, infamie e amare verità che danno a questa biografia le sfumature del romanzo gotico. Protagonisti, insieme a Celestino V e Bonifacio VIII, sono il re di Francia Filippo il Bello, il re di Napoli Carlo II d'Angiò, le grandi famiglie nobiliari romane, i teologi della Sorbona, e un secolo, il Trecento, particolarmente gravato da scandali, processi, dispute dottrinali e lotte di potere, rese più infuocate dalla propaganda di tutte le parti in gioco. Fino a impedire di vedere nel "gran rifiuto" l'inganno che in realtà è stato. Introduzione di Franco Cardini.

Pietro da Morrone è un eremita. Un uomo abituato al silenzio e alla preghiera. Lontano dal potere e dal mondo secolare. E il 5 luglio 1294 viene eletto Papa, diventando Celestino V. Resiste cinque mesi. Poi depone la tiara. Compie quello che Danta definisce “il gran rifiuto”. Perché? È stata una scelta improvvisa o meditata? Spontanea o forzata? A circa un anno dall’annuncio di Benedetto XVI, Frale torna su uno degli eventi più significativi della storia. E lo illumina di una nuova luce.

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