€ 9,
99
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Editore:
Mimesis
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Pagine:166
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Tipo protezione:Filigrana digitale
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ISBN:
9788857581835
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Il saggio consiste in un'analisi su più livelli dello strumento con cui il cantante lirico si esprime, cioè egli stesso. Al di là del lavoro tecnico-vocale, in genere il cantante affronta il canto con un approccio prettamente psichico, basato su vecchi parametri di valutazione di natura istintiva e sentimentale, ignaro delle leggi più ampie che regolano il linguaggio della sua espressione artistica. Crediamo invece sia fondamentale conoscere le coordinate di questo linguaggio per potere esprimere totalmente il potere "magico" del mezzo canoro, capace, come ci racconta da secoli il mito del cantore Orfeo, di disperdere le oscurità del regno delle ombre. La lingua della musica è ben diversa da quella della drammaturgia, sulla quale il compositore costruisce la sua creazione. La drammaturgia tratta di vicende umane e terrene, mentre la musica si pone a un livello superiore, di natura sovra-umana e universale, cioè spirituale. Essa racconta un mondo di luce di cui la condizione umana è un pallido riflesso; abbassare il canto a quel livello, significa zavorrarne le qualità elevate e ridurre enormemente il suo effetto risanante sugli ascoltatori. Il saggio vuole analizzare la dinamica interpretativa dell'interprete lirico affinché egli sia in grado di estrapolare le qualità animiche della partitura, specificando così il suo lavoro nella direzione di un'Opera interiore. In questo modo potrà valersi dell'appellativo di "Cantante della Luce", ovvero di colui che è in grado di trasmettere quei valori spirituali di cui la musica è ponte e, come un Orfeo contemporaneo, alleviare le precarietà della condizione umana.
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