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Anno 388 d.C. L'Impero Romano d'Occidente è al tramonto. Il generale Massimiano, proclamatosi imperatore, muove guerra a Valentiniano II. Pur cercando un accordo con Teodosio, l'Augusto d'Oriente, ottiene solo la reggenza della Gallia come prefetto pretorio. Rotta la tregua, Massimiano attraversa le Alpi e occupa Milano. Valentiniano tenta di fuggire a Tessalonica sotto la protezione di Teodosio, mentre in Italia infuriano le battaglie. Le forze di Massimiano, guidate dal magister equitum Andragazio, preparano la flotta per intercettare Valentiniano, mentre Bautone, generale di Teodosio, organizza la flotta imperiale per affrontarlo. Il centurione Ausonio, protagonista del romanzo, deve allestire un'unità navale per liberare la sua terra natale, Portus Setre sul fiume Liris, dalle scorribande dei barbari alleati di Andragazio. Costretto a reclutare gli ultimi legionari rimasti, Ausonio combatte nobili corrotti e battaglie sanguinose formando l'equipaggio dell'"Aquila Neptuni", la nave sotto cui il suo manipolo si unirà alla flotta di Teodosio. Le vicende culminano nella grande battaglia navale dell'Adriatico tra Massimiano e Teodosio, dove l'Aquila Neptuni e il suo equipaggio saranno protagonisti di scontri epici e di un destino sorprendente, mentre Ausonio osserva dal ponte il tramonto dell'Impero.
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