€ 7,
99
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Editore:
Mimesis
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Pagine:136
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Tipo protezione:Filigrana digitale
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Condivisione:Permesso limitato.
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ISBN:
9788857567068
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Quale percorso filosofico e quale travaglio interiore spinsero Heinrich Heine, uno dei più grandi poeti tedeschi, a scendere dal Parnaso e abbandonare il paganesimo classicista della giovinezza per riavvicinarsi all'ebraismo dei padri, dopo aver anche simpatizzato per il luteranesimo e il deismo razionalista? Che peso ha avuto la religione nel determinare le vicende storiche e l'evoluzione del pensiero in Germania? Quale legame esiste fra il piano materiale della politica e della rivoluzione e quello metafisico-spirituale? Passando in rassegna figure imponenti come quelle di Lutero, Lessing e Kant, ma anche Jehuda Ben Halevy, Heine si è avventurato all'interno della sua opera e nel corso della sua vita in una inesausta e sofferta ricerca del divino fra passato e presente, fra Oriente e Occidente, riflessa anche nel disperato tentativo di conciliare i differenti aspetti della sua identità. Questo libro prova a seguire la parabola intellettuale ed esistenziale di Heine, esaltata dalle intuizioni e frustrata dalle contraddizioni, combattuta tra anelito religioso e seduzione di un ironico scetticismo, fino al raggiungimento di una personale e singolare idea di Dio.
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