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Aniello Saravo, cronache di un'arte universale. Monografia biografica di un grande maestro

Ebook di   Ermanno Di Sandro Ermanno Di Sandro Ermanno Di Sandro

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Il libro ripercorre in poche ma intense pagine la vita umana e artistica di un grande artista nonché maestro d'arte italiana, secondo il personale ma illuminato punto di vista del suo autore, Ermanno Di Sandro, scrittore e critico d'arte. Soprattutto esso condensa del pittore-scultore-fotografo la sua evoluzione artistica tra passato, presente e futuro, le contaminazioni artistiche, le sue riflessioni e principali tappe, la solitudine, le fragilità, con disarmante franchezza ma anche con sincera spontaneità e freschezza, con l'approvazione dello stesso artista. Perché di un artista occorre conoscere anche i lati più oscuri e meno edificanti per poterne apprezzare sempre più nel tempo la sublimità e straordinarietà della sua arte. "In un cerchio ristretto la vita e lo spirito si restringono: l'uomo cresce con il crescere dei suoi sogni e scopi di vita..." Sembrerebbe essere questa la metafora che guida il maestro Saravo dettandone l'attività artistico-pittorica e - recentemente - anche scultorea. Egli dipinge di frequente l'altro aspetto del capitalismo fintamente emozionale, come amano definirlo oggi taluni esperti di finanza e comunicazione, ed ha il coraggio di proiettarci nei risvolti più umani quanto reconditi della vita metropolitana, nella quale siamo tutti soggiogati e preda di messaggi pubblicitari occulti o meno, incoraggiamenti all'acquisto facile, al consumismo selvaggio che non porta alla vera felicità dell'uomo. Con il Saravo sembra di trovarsi spesso nella metropoli milanese dei nostri giorni, ma con alcuni riferimenti alle trasformazioni urbane e sociali della Parigi della seconda metà dell'Ottocento, quella delle nuove esperienze artistiche impressioniste e post impressioniste in una città in tumultuosa espansione a discapito dei sempre più acuti contrasti sociali. Poi, quasi come per incanto, sembra che egli ripercorra le periferie desolate del Sironi di città anonime di inizio Novecento, ed il clima di una società in repentina evoluzione. Il suo percorso artistico si alimenta spesso e volentieri degli sguardi degli "ultimi umili", forse un giorno di quelli dei clochard e dei nullatenenti che vivono nell'indigenza ed in un costante stato di bisogno, di quelli di coloro che sono stati scacciati e relegati in un angolo stradale dai bagliori della ricchezza e nell'oblio di zone buie, appartate ed inaccessibili, ma parimenti accessibili alla sensibilità di un artista indagatore di talento, consacrato sempre più ma meravigliosamente umile. Com'è giusto che sia. Per il Saravo l'arte è libertà assoluta dello spirito, è fantasia, liberata dalle tante forze negative del mondo che imbrigliano quotidianamente il genere umano.  

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