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Paleolitico, Mesolitico, Neolitico: periodi così lontani nel tempo che molti di noi fanno fatica a dar loro la giusta collocazione. Immaginare come fosse allora la vita è quasi impossibile. Possiamo dire, però, che i nostri antenati preistorici ci sono del tutto estranei? Lo scrittore Juan José Millás è convinto del contrario. Ecco perché ha chiesto a Juan Luis Arsuaga, paleontologo tra i più brillanti della sua generazione, di accompagnarlo alla scoperta delle nostre radici. Capire come si è sviluppata la nostra specie, spiegarne le origini e comprenderne l'evoluzione: è da questi obiettivi che nasce l'incontro tra due menti curiose e acutissime. Conoscenza scientifica, abilità divulgativa, grande inventiva letteraria e una buona dose di ironia si mescolano così in un volume unico, frutto di mesi di dialogo attraverso luoghi della nostra quotidianità e siti straordinari in cui sono ancora visibili le tracce della preistoria dell'uomo. Millás, che fin da piccolo si è autodefinito un Neanderthal («Lo so dai tempi della scuola, perché i bambini Sapiens - dei veri str... - mi guardavano strano»), unisce la propria abilità affabulatrice alla competenza del compagno accademico, che ha tutta la sapienza dell'altra specie del genere Homo, per guidarci tra biomeccanica e dimorfismo sessuale; tra postura bipede e dentatura; tra l'australopiteco Lucy e la barba rasata di Alessandro Magno; tra svolte fondamentali come lo sviluppo della mira per scagliare una pietra e la suddivisione del lavoro in cacciatori e raccoglitori. Come un Don Chisciotte con il suo Sancho Panza, i due ci conducono in una divertente e illuminante spedizione verso i misteri dell'evoluzione umana, nel solco della miglior divulgazione scientifica.
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