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Durante la seconda guerra mondiale successero cose incredibili in Italia. Il fascismo imponeva una dura disciplina e gli adolescenti dovevano uniformarsi alle direttive senza protestare o manifestare insofferenza. La voce protagonista di questo romanzo è nel 1940 un bambino che frequenta la scuola elementare in zona piazzale Loreto a Milano. Lui, come altri suoi compagni, viene esposto ai raggi ultra-violetti per combattere, a detta del regime, il rachitismo e migliorare lo stato di salute. Gli effetti però sembrano andare al di là, tanto che questa "terapia" influenzerà non poco la vita successiva del ragazzo, tra cefalee, emicranie e improvvise capacità ultrasensoriali. Nel frattempo la guerra infuria e rende sempre più difficile la quotidianità, imponendo trasferimenti - nella zona tra Como e Erba - e convivenze forzate come nel caso dell'arrivo dei nazisti. Il romanzo di Giovanni Bianchi racconta il difficile periodo della guerra tramite gli occhi di un ragazzino, e la stagione immediata-mente successiva, fino al 1958, quando quell'esperienza collettiva e traumatica lasciò il posto ai destini individuali, tra nuove sfide da affrontare e sogni da realizzare...
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