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• Editore: Einaudi
• Collana:Supercoralli
• Pubblicazione:23/09/2014
• Pagine:411
• Formato:Libro rilegato
• ISBN: 9788806214562

In una calda notte di primavera, una giovane donna cammina nel centro esatto della strada provinciale. È nuda e coperta di sangue. A stagliarla nel buio, i fari di un camion sparati su di lei. Quando, poche ore dopo, verrà ritrovata morta ai piedi di un autosilo, la sua identità verrà finalmente alla luce: è Clara Salvemini, prima figlia della più influente famiglia di costruttori locali. Per tutti è un suicidio. Ma le cose sono davvero andate cosi? Cosa legava Clara agli affari di suo padre? E il rapporto che la unisce ai tre fratelli - in particolare quello con Michele, l'ombroso, il diverso, il ribelle - può aver giocato un ruolo determinante nella sua morte? Le ville della ricca periferia barese, i declivi di ogni rapida ascesa sociale, una galleria di personaggi indimenticabili, le tensioni di una famiglia in bilico tra splendore e disastro: utilizzando le forme del noir, del gotico, del racconto familiare, scandite da un ritmo serrato e da una galleria di personaggi e di sguardi che spostano continuamente il cuore dell'azione, Nicola Lagioia mette in scena il grande dramma degli anni che stiamo vivendo.

Libro Vincitore Premio Strega 2015

Storia di famiglia, di ricchi, di italiani, di un’umanità oscenamente sfibrata, stravolta. Un romanzo potente e controllatissimo.
Goffredo Fofi, «Internazionale»

Per questo romanzo hanno tirato in ballo le atmosfere di David Lynch,  la tessitura delle Correzioni di Franzen, persino i Buddenbrok di Thomas Mann, Balzac, Goethe e la tragedia greca!
Si cercano riferimenti, "certificazioni di qualità" quasi. Non perchè il romanzo di Nicola Lagioia ne abbia bisogno, ma forse perchè chi lo legge resta un po' stupito... Un sussulto nel leggere le prime pagine, un "wow" andando avanti e presto la conspevolezza che stiamo leggendo un grande romanzo, la sensazione che Nicola Lagioia sia, finalmente, uno di quegli autori che lasciano il segno, che uniscono a una grande sapienza narrativa e a una precisione linguistica affilata il loro carattere originale.
E non è da poco il sollievo di poter allineare questo libro nello scaffale accanto a Roth e DeLillo con l'orgoglio di una libro italiano che certo non vale meno. O se si preferisce, accanto a Calvino, Sciascia, Parise...non perchè vi siano riferimenti, no, ma perchè è il segno che la letteratura italiana ha ancora qualcosa da dire e a livelli altissimi.

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