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Il sergente nella neve

Libro di   Mario Rigoni Stern

Il sergente nella neve Libro di  Mario Rigoni Stern
€ 9,50 € 9, 02 -5%
  • Editore: Einaudi
  • Collana:Super ET
  • Pubblicazione:04/03/2008
  • Pagine:139
  • Formato:Libro in brossura
  • ISBN: 9788806193041
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"Oggi, a quasi cinquant'anni dalla pubblicazione, questo celebre resoconto di un semplice sottoufficiale alpino che si trova a combattere nel settore centrale del fronte russo, proprio quando l'esercito dell'Unione Sovietica sferra il suo potente attacco demolitore, acquista rilievo speciale. Man mano che i fatti narrati si allontanano nel tempo, il diario del sergente diventa più intenso e assume i caratteri dell'esperienza perenne. La testimonianza scritta, rispetto agli eventi storico-geografici da cui è scaturita, intrattiene lo stesso rapporto che potremmo supporre fra la moneta e il suo conio." (Dalla postfazione di Eraldo Affinati).

Un libro importante, uno dei più importanti, ed efficaci, del secolo scorso.
Il “sergentemagiù” Rigoni Stern ricostruisce in modo serrato ed essenziale la ritirata dell’esercito italiano dalla Russia sovietica. Le parole sono asciutte, ritmate, rifiutano ogni artificio e portano il lettore direttamente sulla, e dentro, la scena: su una riva ghiacciata del fiume Don c’è il caposaldo italiano, sull’altra stazionano i russi. I giorni scorrono lenti, quasi senza tempo. Le occupazioni sono sempre le stesse: si prepara il rancio, si scoglie la neve, si fuma, si controlla che le armi non siano congelate; a volte, si risponde al fuoco dei cecchini o alle incursioni dei nemici. I pensieri sono sempre gli stessi, anzi, lo stesso: “baita”, casa (i prati verdi delle montagne italiane, le chiacchiere nelle piazze del paese, le fidanzate; il caldo, il sole). Poi, inaspettata, arriva la decisione: ritirata.
Le truppe italiane, in fuga dall’Armata Rossa, percorrono la gelida steppa russa; il dramma entra nel vivo: fa freddo, freddo e freddo. Gli zaini e le armi pesano sui corpi stanchi e provati degli alpini, la neve arriva alle ginocchia, il cibo scarseggia. Oltre al sogno di tornare a casa, a tenerli in piedi è la determinazione di alcuni, il loro esempio, il loro coraggio: Rigoni Stern sostituisce il tenente Mosconi, ferito in battaglia, e prende la guida del suo plotone. Ma non c’è “eroismo”, nel suo racconto, non c’è retorica né alcuna tentazione auto-celebrativa: l’autore racconta ciò che accade, passo dopo passo. Punto. Le emozioni, le paure, le speranze stanno nei fatti, nella crudezza di ciò che accade; negli spazi gelati che accompagnano la resa: i camion incendiati, le carcasse dei carro-armati, gli scheletri delle case, i corpi abbandonati nella neve; nei nomi degli alpini, nei loro soprannomi, nei loro volti, nelle loro espressioni dialettali, nella loro umanità.
In seguito a una violenta battaglia (il 26 gennaio 1943), nel corso della quale molti soldati trovano la morte, e dopo marce disordinate e infinite, il “sergentemagiù” ritrova finalmente i suoi uomini nei pressi un caposaldo tedesco: è la fine, la salvezza. 
Il Sergente nella neve è un libro semplice e veloce: la frasi seguono una dopo l’altra con ritmo e decisione. Il lettore legge e non può fare altrimenti: non c’è spazio per distrazioni, non ci sono tempi morti. La realtà esce dalla pagine e colpisce in pieno volto. Anche questa è poesia.

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