San Paolo Store

26/03/2018

santa Lucia Filippini

Nata da genitori benestanti, a sette anni li ha già perduti entrambi. Di quattro suoi fratelli ne sopravvivono due, educati con lei da uno zio. A 16 anni va dalle clarisse di Montefiascone come educanda. È un’idea di Marcantonio Barbarigo, nuovo vescovo di Montefiascone e Tarquinia, che l’ha vista all’opera come catechista nella città nativa. Si profila per lei un futuro di monaca nella comunità che il vescovo vuole rinvigorire. Ma tutto è da rinvigorire e raddrizzare in questa diocesi sbandata, dove per trent'anni non c'è stato un vescovo residente. Una delle priorità è la lotta all'ignoranza religiosa, e all'ignoranza in generale, creando scuole gratuite anche nei piccoli centri, come si fa già altrove. Scuole dove alle ragazze si insegni anche un mestiere. Per questo il vescovo nel 1692 chiama da Viterbo una grande pioniera: Rosa Venerini, futura santa, fondatrice di scuole femminili e maestra delle insegnanti. In due anni, Rosa fa sorgere dieci scuole nella diocesi di Montefiascone, poi le necessità dei s oi istituti la richiamano a Viterbo nel 1694. Ma può indicare con certezza una continuatrice: appunto Lucia, che ha solo 22 anni. Qui incomincia la sua vicenda di grande educatrice delle allieve e delle maestre, nella scuola e dopo la scuola. Col suo impulso le fondazioni si sviluppano prendendo poi la struttura canonica di istituto diocesano, detto delle Maestre Pie, con Lucia superiora generale dal 1704. Il vescovo Barbarico muore nel 1706 e l'anno dopo Lucia è chiamata a operare anche a Roma, aiutata dall'elemosiniere papale Alessandro Bonaventura, fratello del nuovo vescovo di Montefiascone. Dopo inizi difficili c'è una ripresa; poi le scuole di Lucia si moltiplicano nell'Urbe, e vengono poi riconosciute come Istituto pontificio delle Maestre Pie, distinto da quello diocesano. Questa è, assai sommariamente, la storia di un'idea forte che ha vinto. Ma c'è stato un prezzo duro per Lucia. A Montefiascone le hanno tolto l'amministrazione delle scuole, accusandola pure di scorrettezze o peggio. A Roma, qualcuno l'ha denunciata al Sant’Ufficio come seguace delle idee  “quietiste” del teologo spagnolo Miguel de Molinos, sbrigativamente condannato e imprigionato. Ai delatori va poi male, le calunnie si sgonfiano,ma l’amarezza è stata profonda. Infine, mentre dura il contrasto per le scuole di Montefiascone, ecco la sofferenza fisica. Un tumore, due anni di patimenti e poi la morte nel giorno dell'Annunciazione del 1732, tra le consorelle che cantano intorno al suo letto, come ha chiesto lei. Lucia viene canonizzata da Pio XI nel 1930. La sua opera è viva e attiva anche oggi col nome di Istituto Maestre Pie Filippini, dall’Italia agli Stati Uniti, dal Brasile all'India, dalla Svizzera all'Inghilterra e all’Irlanda, dall’Etiopia all'Eritrea.