San Paolo Store

06/03/2018

Santa Coletta Boylet

Pare che non le vada bene nulla. Cambia di continuo monastero e Ordine: passa dalle beghine e poi dalle benedettine della nativa Corbie alle clarisse, e da queste alle terziarie francescane; poi si isola come “reclusa” in una cella, ancora a Corbie. È nata quando ormai i genitori, il carpentiere Roberto Boylet e sua moglie Caterina, non speravano più di avere figli. L’hanno chiamata Nicoletta (familiarmente Colette) in onore di Nicola di Bari, alla cui intercessione si attribuiva la sua nascita. Colette intraprende la sua complicata esperienza religiosa a 18 anni, dopo la morte dei genitori. E la conclude a 25 su consiglio del francescano Enrico di Baume, tornando fra le clarisse, perché si sente chiamata alla riforma degli Ordini istituiti da san Francesco. Nel 1406, a Nizza, riceve il velo da Benedetto XIII, che l’autorizza a riformare i monasteri dell’Ordine e a fondarne di nuovi. Siamo ai tempi dello scisma d’Occidente, con papi e antipapi eletti da gruppi diversi di cardinali e ciascuno riconosciuto da una parte degli stati europei. Dopo lo morte di Gregorio XI (1378), a Roma si sono succeduti Urbano VI (Bartolomeo Prignano), Bonifacio IX (Pietro Tomacelli), Innocenzo VII (Cosimo Migliorati) e infine Gregorio XII (Angelo Correr). E a lui si oppone da Avignone lo spagnolo Pedro de Luna (Benedetto XIII), successore dell’altro antipapa avignonese, Roberto di Ginevra, chiamatoClemente VI (in qualche momento saranno addirittura in tre a chiamarsipapa, finché al concilio di Costanza, grazie alla rinuncia di Gregorio XII,verrà eletto unico pontefice Martino V, Oddone Colonna). E ci sono futurisanti da una parte e dall’altra: Caterina da Siena e Brigida di Svezia stannocol papa di Roma, mentre ai due avignonesi aderiscono Vincenzo Ferrere appunto Colette. Per alcuni anni, lei vede fallire gli sforzi di riforma,e solo nel 1410 ha il suo primo monastero rinnovato a Besançon, seguitopoi da altri sedici.Accolgono la sua riforma anche alcuni conventi maschili, sempre sotto iloro superiori. Povertà senza attenuazioni, tenore di vita restituito all’originariaausterità, vita di preghiera personale e comunitaria, molta penitenzaper l’unità della Chiesa. La riforma è tutta qui, animata però dal suo esempio,che entusiasma nei monasterie fuori. Acquista fama discrutatrice delle coscienze, capacedi profezie e di clamorosi miracoli:anche resurrezioni, si dice.La validità di questa riforma(approvata nel 1434 dal ministrogenerale francescano enel 1458 da Pio II) è testimoniatadalla sua tenuta nel tempo.Colette muore a Gand nel 1447e sarà canonizzata nel 1807 daPio VII. Ma i monasteri “collettini”continueranno a viveresulla linea tracciata da lei. Il XXIsecolo ne vedrà sempre attivicirca 140, per la maggior partein Europa, ma anche in America,in Asia e in Africa.