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29/10/2017

Sant’Onorato di Vercelli

È il terzo vescovo di Vercelli, dopo Eusebio, fondatore della diocesi, e dopo il suo primo successore Limenio. Si è formato già in Vercelli, nel cenobio episcopale, il centro di vita comune che appunto Eusebio aveva fondato per la preparazione dei sacerdoti. Ambrogio, vescovo di Milano, conosce Onorato, e lo giudica il più adatto a fronteggiare una crisi molto grave in quella vastissima diocesi: c’è dissenso, confusione e anche disobbedienza nel clero a causa di alcuni preti o monaci venuti di fuori, che disorientano i fedeli divulgando dottrine ariane, e insidiano il clero parlando di matrimonio dei preti. Così, nell’anno 396, Onorato riceve la consacrazione episcopale, e a consacrarlo c’è personalmente Ambrogio, che prima ancora ha già scritto una lettera di richiamo ai doveri del clero e alle regole stabilite da Eusebio. Il vescovo Onorato lavora per un ventennio a migliorare la disciplina dei preti e la formazione dei fedeli. E in un giorno di primavera dell’anno 397 deve accorrere a Milano: sta per morire Ambrogio, che gli ha dato la consacrazione a vescovo, e che ora vuole ricevere da lui il Viatico dei morenti. E così avviene, il 4 aprile di quell’anno. Si conserva in Milano il cosiddetto “altare d’oro”, opera del IX secolo, decorata con dodici scene della vita di Ambrogio. E una di esse mostra appunto Onorato che riceve la chiamata di Ambrogio morente.