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15/06/2018

San Bernardo d’Aosta

Grazie a uomini come lui, l’Europa ha rialzato la testa mille anni fa, dopo aver preso schiaffi per secoli un po’ da tutti: arabi, normanni, slavi, ungari…
Alcuni lo dicono nativo di Mentone. Da documenti del tempo risulta di famiglia valdostana: e ad Aosta egli diventa arcidiacono della cattedrale, noto anche come predicatore. Di lui è più ricordata l’opera di rianimatore della vitalità europea in uno dei suoi punti più colpiti: il passo di Monte Giove (detto poi in suo onore Gran San Bernardo). È l’importantissimo valico che consente il viaggio lineare da Londra alla Puglia, per merci, persone, idee. Dice una preghiera in suo onore “Il miracolo di Monte Giove, o Bernardo, mostrò la tua santità. Qui tu hai distrutto un inferno e costruito un paradiso”.
Alla fine del IX secolo, forze arabe partite dalla loro base di La Garde-Freinet (Costa Azzurra) hanno occupato con altri valichi quel Monte Giove e i villaggi dei due versanti. Qui si sono poi dedicati a rapimenti, sequestri, uccisioni, incendi di monasteri, chiese, paesetti. Ci sono poi signorotti locali, cristiani, che li assoldano volentieri per le loro contese; e non manca chi si spinge fino a imitarli nelle estorsioni. Questo è l’“inferno”. E finisce dopo che nel 973 Guglielmo di Provenza distrugge la base araba di La Garde-Freinet, provocando il ritiro delle bande dai monti. Per l’alto valico (a 2473 metri) riprendono i passaggi, con gravi disagi per ciò che è stato distrutto o bruciato. E qui arriva Bernardo. Che non porta subito il “paradiso”. Anzi: il suo lavoro inizia nella prima metà dell’XI secolo con molte difficoltà e pochi mezzi. Ma con un’idea innovatrice: tagliare a metà la consueta tappa Saint-Rhémy (Val d’Aosta), Bourg, Saint-Pierre (Vallese) e stabilire una tappa intermedia proprio sul valico. Intorno all’idea, per opera sua e dei continuatori, si sviluppa l’organizzazione. Invece di un semplice rifugio, i viaggiatori, i cavalli, le merci, troveranno accoglienza organizzata, servizio efficiente, sotto la irezione di una comunità monastica impiantata da lui, e cresciuta dopo di lui, con lo sviluppo di edifici e servizi dalle due parti del valico.
A Bernardo si attribuisce anche la fondazione dell’ospizio sull’Alpe Graia (Piccolo San Bernardo) ma la cosa non è certa. E poi c’è l’altro Bernardo: il predicatore, non solo nella Vallée, anche nella zona di Pavia, ad esempio. E nel novarese: in sintonia con la riforma della Chiesa, Bernardo si batte contro l’ignoranza e i cattivi costumi del clero, l’abbandono dei fedeli, il commercio delle cose spirituali. È la parte meno nota della sua vita, ma è anche quella che impegna tutte le sue forze. Bernardo muore appunto facendo questo lavoro, mentre si trova a Novara, la cui cattedrale custodirà poi le sue spoglie. Frase di test.