San Paolo Store

13/05/2013

NOSTRA SIGNORA DI FATIMA

Mentre tra i musulmani il nome Fatima richiama la figlia prediletta di Maometto, nel mondo cattolico esso rimanda a un piccolo villaggio del Portogallo dove nel 1917 avvennero fatti straordinari che lo trasformarono in uno dei più frequentati santuari mariani del mondo.
Tutto cominciò il 13 maggio quando i pastorelli Lucia, Francesco e Giacinta, rispettivamente di 10, 9 e 7 anni, mentre giocavano alla Cova da Iria notarono due luci come lampi e subito dopo videro su un leccio “una Signora tutta vestita di bianco più splendente del sole, che diffondeva una luce più chiara e intensa di un bicchiere di cristallo pieno di acqua pura attraversato dai raggi del sole più ardente”. Il suo volto – descrive Lucia – indescrivibilmente bello, non era “né triste né allegro, ma serio”, con un tono di dolce rimprovero. Le mani giunte, come per pregare, appoggiate sul petto e volte verso l'alto. Dalla mano destra pendeva un rosario. Le vesti parevano fatte soltanto di luce. La tunica era bianca, così pure il mantello orlato d’oro. La bianca Signora chiese ai fanciulli di tornare in quel luogo ogni tredici del mese e promise di portarli in cielo. Domandò loro di offrirsi in riparazione per i peccati con cui Dio è offeso e di pregare per la conversione dei peccatori. I tre bambini accettarono.
Nella seconda apparizione, 13 giugno, la bianca Signora mostrò il suo cuore circondato da spine, chiese di recitare sempre il rosario e confidò che Dio voleva diffondere nel mondo la devozione al suo cuore immacolato. Per questa missione è scelta Lucia, mentre Giacinta e Francesco raggiungeranno presto la felicità eterna.

Il 13 luglio, terza apparizione, la bianca Signora chiede di continuare a recitare il rosario per ottenere la pace nel mondo e la fine dalla guerra. Preannuncia inoltre un miracolo per ottobre e chiede di aggiungere ogni volta che faranno un sacrificio: “O Gesù, è per amor tuo, per la conversione dei peccatori e in riparazione dei peccati commessi contro il cuore immacolato di Maria”. Dagli interrogatori dei pastorelli nel 1917 risulta che durante la terza apparizione è stato affidato a Lucia e a Giacinta un segreto da non rivelare a nessuno, eccetto che a Francesco. Nel 1941 “con il permesso del Cielo” suor Lucia spiega con chiarezza in che cosa consista il segreto di Fatima e ne rivela le prime due parti. Tre anni dopo, il 3 gennaio 1944, Lucia ne scrive la terza parte per ordine del “vescovo di Leiria e della santissima Madre...”: “Bene. Il segreto consta di tre cose distinte, due delle quali sto per rivelare. La prima, dunque, fu la visione dell’Inferno! La Madonna ci mostrò un grande mare di fuoco, che sembrava stare sotto terra. Immersi in quel fuoco, i demoni e le anime, come se fossero braci trasparenti e nere o bronzee, con forma umana, che fluttuavano nell’incendio, portate dalle fiamme che uscivano da loro stesse, insieme a nuvole di fumo, cadendo da tutte le parti simili al cadere delle scintille nei grandi incendi, senza peso né equilibrio, tra grida e gemiti di dolore e disperazione che mettevano orrore e facevano tremare dalla paura. I demoni si riconoscevano dalle forme orribili e ributtanti di animali spaventosi e sconosciuti, ma trasparenti e neri. Questa visione durò un momento. E grazie alla nostra buona Madre del Cielo, che prima ci aveva prevenuti con la promessa di portarci in Cielo, altrimenti credo che saremmo morti di terrore. In seguito, alzammo gli occhi alla Madonna che ci disse con bontà e tristezza: ‘Avete visto l’inferno dove cadono le anime dei poveri peccatori. Per salvarle, Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al mio cuore immacolato. Se faranno quel che vi dirò, molte anime si salveranno e avranno pace. La guerra sta per finire. Ma, se non smetteranno di offendere Dio, durante il pontificato di Pio XI, ne comincerà un’altra ancor peggiore’.

"Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta sappiate che è il grande segno che Dio vi dà, che sta per castigare il mondo per i suoi crimini, per mezzo della guerra, della fame e delle persecuzioni alla Chiesa e al santo Padre. Per impedirla, verrò a chiedere la consacrazione della Russia al mio cuore immacolato e la Comunione riparatrice nei primi sabati. Se accetteranno le mie richieste, la Russia si convertirà e avranno pace; se no, spargerà i suoi errori per il mondo, promovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il santo Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno distrutte. Finalmente, il mio cuore immacolato trionferà. Il santo Padre mi consacrerà la Russia, che si convertirà, e sarà concesso al mondo un periodo di pace'. Dopo le due parti che già ho esposto, abbiamo visto al lato sinistro di Nostra Signora un poco più in alto un angelo con una spada di fuoco nella mano sinistra; scintillando emetteva fiamme che sembrava dovessero incendiare il mondo; ma si spegnevano al contatto dello splendore che Nostra Signora emanava dalla sua mano destra verso di lui: l’angelo indicando la terra con la mano destra, con voce forte disse: ‘Penitenza, penitenza, penitenza!’ e vedemmo in una luce immensa che è Dio qualcosa di simile a come si vedono le persone in uno specchio quando vi passano davanti: un vescovo vestito di bianco, abbiamo avuto il presentimento che fosse il santo Padre”.
“Vari altri vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose salire una montagna ripida, in cima alla quale c’era una grande croce di tronchi grezzi come se fosse di sughero con la corteccia; il santo Padre, prima di arrivarvi, attraversò una grande città mezza in rovina, e mezzo tremulo, con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino; giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande croce venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce, e allo stesso modo morirono gli uni dopo gli altri, vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose e  varie persone secolari, uomini e donne di varie classi e posizioni. Sotto i due bracci della croce c’erano due angeli, ognuno con un innaffiatoio di cristallo in mano, nel quale raccoglieva il sangue dei martiri e con esso irrigava le anime che si avvicinavano a Dio”.

Riprendendo il racconto, bisogna annotare che il 13 agosto, giorno in cui avrebbe dovuto svolgersi la quarta apparizione, i veggenti non poterono essere presenti alla Cova da Iria, poiché furono rapiti dall’amministratore di Ourém, che voleva strappare loro il segreto a forza. I bambini rimasero irremovibili. Il 15 agosto Lucia era con Francesco in contrada Valinhos, quando sentendo che si avvicinava qualcosa di soprannaturale, mandò a chiamare in fretta Giacinta, che giunse in tempo per vedere la bianca Signora. Ella ripeté che ci sarebbe stato un miracolo finale affinché tutti credessero, rinnovò l’accorato appello al rosario e al sacrificio. Il 13 settembre erano presenti 15-20 mila persone, i veggenti videro sul leccio la bianca Signora che chiedeva ancora ai fanciulli di recitare il rosario per ottenere la fine della guerra e insieme di moderare le loro dure penitenze.
Giunse intanto il 13 ottobre, giorno fissato per l’ultima apparizione. Alla Cova da Iria si radunò una folla di 50-70 mila persone. La bianca Signora chiese di recitare il rosario tutti i giorni e di costruire una cappella in quel luogo. Poi, aprendo le mani, le fece riflettere sul sole. Allora Lucia gridò: “Guardate il sole!” Il sole brillava con una intensità mai vista, poi cominciò a “ballare”. Come una gigantesca ruota di fuoco, il sole girava velocemente.
Si fermò per un certo tempo, per poi ricominciare a girare su se stesso. I suoi bordi divennero scarlatti e si allontanò nel cielo, come un turbine, spargendo rosse fiamme di fuoco. Questa luce si rifletteva a terra, sulle piante, sugli arbusti, sui volti stessi delle persone e sui vestiti, assumendo tonalità scintillanti e colori diversi. Animato per tre volte da un movimento folle, il globo di fuoco parve tremare, scuotersi e precipitarsi zigzagando sulla folla terrorizzata. Il tutto durò circa dieci minuti. Finalmente il sole tornò zigzagando al punto da cui era precipitato, restando di nuovo tranquillo e splendente, con lo stesso fulgore di tutti i giorni. Molte persone notarono che le loro vesti, inzuppate dalla pioggia caduta in precedenza, si erano improvvisamente asciugate. Il miracolo del sole fu osservato anche da numerosi testimoni posti fuori dal luogo delle apparizioni, fino a quaranta chilometri di distanza. Intanto la bianca Signora si rivela ai tre fanciulli come la Madonna del rosario. Ma si mostra anche con Giuseppe e Gesù Bambino, poi come Addolorata e come Regina del cielo e della terra. Dalle parole di Lucia si deduce che è improprio parlare di “segreti” di Fatima. La veggente parla di un solo “segreto” distinto in tre parti: la prima è la visione dell’inferno, la seconda si riferisce alla devozione al cuore immacolato di Maria, la terza riguarda la visione della Donna inondata di sole che neutralizza le forze del male e la persecuzione della Chiesa da parte di governi atei con l’uccisione di vari membri della Chiesa, a cominciare dal papa e dai vescovi.

Con la visione dell’inferno Maria pone la questione fondamentale della salvezza. A Dio e a Maria preme che gli uomini siano salvati, cioè non camminino con ostinazione sulla via dell’offesa di Dio preparandosi il fallimento della vita per l’eternità. Il rimedio non è la semplice osservanza dei comandamenti, ma una forma di spiritualità che sintonizza con il cuore immacolato, docile allo spirito d’amore e orientato alla meditazione dei misteri di Cristo. In pratica la salvezza consiste nell’identificazione di ogni cristiano con il cuore di Maria, per compiere la volontà del Dio della nuova alleanza. Il cardinale Ratzinger, ora Benedetto XVI, richiamandosi alla Bibbia specifica l’importanza del cuore di Maria e del cuore dell’uomo: “Come via a questo scopo viene indicato – in modo sorprendente per persone provenienti dall’ambito culturale anglosassone e tedesco – la devozione al cuore immacolato di Maria. Per capire questo può bastare qui una breve indicazione: ‘cuore’ significa nel linguaggio della Bibbia il centro dell’esistenza umana, la confluenza di ragione, volontà, temperamento e sensibilità, in cui la persona trova la sua unità ed il suo orientamento interiore. Il ‘cuore immacolato’ è secondo Mt 5, 8 un cuore che, a partire da Dio, è giunto a una perfetta unità interiore e pertanto ‘vede Dio’. ‘Devozione’ al cuore immacolato di Maria pertanto è avvicinarsi a questo atteggiamento del cuore, nel quale il fiat – sia fatta la tua volontà – diviene il centro informante di tutta quanta l’esistenza”.
Giovanni Paolo II si richiama a Fatima in modo inequivocabile dopo l’attentato: “Sono divenuto debitore della santissima Vergine... Ho avvertito quella straordinaria materna protezione e premura che si è dimostrata più forte del proiettile micidiale”. Questo debito verso la Vergine è espresso nel 1° e nel 10° anniversario dell’attentato del 13 maggio 1981, quando il papa ritorna a Fatima e fa incastonare nella corona della Madonna il proiettile micidiale. In quell’occasione egli dichiara che “gli avvenimenti che si sono compiuti durante questo decennio (...) particolarmente nell’Europa centrale e orientale (...) costringono anche a pensare in modo particolare a Fatima”. Giovanni Paolo II, in unione con tutti i vescovi del mondo, il 25 marzo 1984 ha compiuto l’atto di affidamento e consacrazione del mondo e della Russia a Maria richiesto da Lei. Possiamo concludere notando la coerenza del discorso di Maria a Fatima dalle apparizioni al segreto. Alla via dei peccatori che sfocia nella dannazione eterna, Maria oppone la via della salvezza, che consiste nella conversione, nella comunione con Dio nella preghiera (in particolare nel rosario meditato) e soprattutto nella devozione-consacrazione al cuore immacolato, che comporta la comunione eucaristica riparatrice (in un contesto di solidarietà con gli altri) e la vita secondo la nuova alleanza nel sangue di Cristo. È tutto un programma di intensa spiritualità che si dispiega, al di là delle vicende del secolo passato e al di là di un letteralismo che si ferma alle pratiche senza penetrarne il significato globale e profondo. Non è una sostituzione alla spiritualità derivante dal Vangelo, ma un’accentuazione di elementi particolarmente adatti al mondo d’oggi.

(autore: Stefano De Fiores)