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RICORRENZA DEL GIORNO

27/11/2013

Yulia Tymoshenko

Come per tante notizie che giungono da “quella parte di mondo” non siamo in grado di prendere una posizione. In casi come questo, più che in altri, vale la pena essere sinceri: certe cose le conosciamo appena. In superficie. Cose serie, intendiamo. Cose importanti e delicate, sulle quali bisogna usare la massima cautela. Specie se si vuole giungere a una qualche conclusione affrettata. Non è il nostro caso, ci fermiamo prima. Non giudichiamo.    
Oggi, però, non possiamo non pensare a Yulia Tymoshenko (27 novembre 1960), leader della Rivoluzione Arancione ed ex primo ministro ucraino (2005; 2007-2010). Di lei si è detto tutto e il contrario di tutto, che è stata un’imprenditrice coraggiosa e disonesta, che è una politica appassionata e opportunista… Fatto sta che il 5 agosto 2011 il tribunale di Kiev l’ha condannata a sette anni per abuso di ufficio e il 29 agosto 2012 la Corte Suprema dell'Ucraina, l’ultimo grado di appello, ha confermato il giudizio. Mentre "quella parte di mondo" vive di fibrillazioni e di un'incessante processo di trasformazione, e il presidente Putin guadagna potere e autorità anche sulla scena globale, Yulia Tymoshenko è confinata ("illegalmente", secondo la sentenza del 29 aprile 2013 della Corte Europea dei Diritti) nella sua inaccessibile prigione.