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RICORRENZA DEL GIORNO

30/03/2014

Vincent Van Gogh

Van Gogh, nato a Zundert il 30 marzo 1853, è uno degli artisti più importanti e originali di sempre, la sua pittura incide e segna profondamente la storia dell’arte (il modo di farla, il modo di fruirla). Van Gogh, in realtà, dipinge per una decina di anni (dal 1880 al 1890), tuttavia dipinge tanto, dipinge in continuazione, come se non potesse farne a meno; dipinge in modo originale, secondo uno stile assolutamente personale (forte, espressivo, denso). Il modo in cui il pennello preme sulla tela, la scelta dei colori: in ogni quadro c’è una traccia, l’impronta di una personalità complessa e di un’esistenza altrettanto intensa e travagliata. V
an Gogh, infatti, nasce in Olanda, si sposta in Belgio, infine a Parigi, dove vive il fratello Theo, che fa il mercante d’arte. L’ambiente parigino è eccitante, frenetico, stimolante, troppo, forse, per van Gogh che, dopo circa due anni, nel 1888, si trasferisce ad Arles, una tranquilla cittadina nel sud della Francia. Le sue condizioni, tuttavia, non migliorano, al contrario: è sempre più inquieto, ha scatti d’ira, allucinazioni; l’epilessia lo colpisce sempre più di frequente, lo debilita nel fisico e nella mente. Nonostante la produttività fuori dal comune e i primi riconoscimenti, Vincent è insoddisfatto: il 27 luglio 1890 si spara nel petto e, due giorni dopo, muore tra le braccia dell’amato fratello.