San Paolo Store

RICORRENZA DEL GIORNO

29/12/2013

Vaclav Havel

Negli ultimi anni il suo Paese si era ingrigito. Eppure Praga era stata una delle città più eleganti e colte e raffinate del mondo. Poi, però, c’era stata la Cortina di ferro, la Primavera (1968) e, soprattutto, la sua repressione. Il grigio era diventato il colore dominante, e non c’era spazio per ciò che non sottostava all’ideologia. E, se c’era, era clandestino e a chi lo portava avanti costava minacce, intimidazione e anni di prigione.
Václav Havel (5 ottobre 1936 - 18 dicembre 2011) era uno scrittore e drammaturgo. Aveva studiato tra mille difficoltà e, alla fine, assieme ad altri dissidenti, aveva fondato Charta 77, un movimento politico di opposizione che gli era costato cinque anni di reclusione. Una volta libero, aveva trovato un Paese stanco, sull’orlo del collasso. E aveva ripreso la sua battaglia di libertà. Nel 1989 aveva preso parte e cappeggiato la Rivoluzione di velluto, che aveva portato al crollo del regime. Il 29 dicembre 1989 Havel era diventato presidente della Cecoslovacchia e, dopo la divisione del paese in Repubblica Ceca e Slovacchia, era stato nominato presidente della prima. Sostenitore di una politica moderata, liberale e filo-occidentale,  Havel è stato un leader amato, capace di colorare un mondo che si era chiuso in se stesso e di restituire un'anima al suo popolo.