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RICORRENZA DEL GIORNO

30/10/2013

The Rumble in the Jungle (1974)

Il 30 ottobre 1974 è una data fondamentale per chi ama il pugilato e lo sport in generale.
A Kinshasa, capitale del Congo, va in scena The Rumble in the Jungle, "Il terremoto nella giungla".
Da una parte, George Foreman. Dall’altra, Muhammad Ali.
Da una parte, il campione dei pesi massimi, un fisico eccezionale e un pugilato potente e all’apparenza insuperabile. Dall’altra, un pugilatore innovativo, veloce, leggero. Strafottente. Di lui si dice: "Vola come una farfalla e punge come un'ape".
Da una parte, uomo chiuso, scontroso, il perfetto cattivo. Dall’altra, un uomo carismatico, capace di parlare ai giornalisti, che si è rifiutato di combattere in Vietnam e si è convertito all’Islam.
È un incontro atteso, la prima finale mondiale che si svolge in Africa e il primo evento organizzato da Don King, controverso manager che condizionerà la storia del pugilato. Assistono diecimila africani entusiasti.
I pronostici dicono Foreman. È più giovane ed è reduce da una serie impressionante di vittorie.
L’andazzo del match sembra confermarlo.
Per le prime otto riprese Alì non fa altro che incassare, e provocare. Foreman colpisce con tutta la sua forza.
Alì si difende, sfruttando l’elasticità delle corde. Foreman picchia. Sfoga tutta la sua rabbia. Fino a quando non finisce.
Verso la fine dell'ottavo round, Alì si accorge che Foreman è esausto. E sferra una serie di ganci e montanti che fanno crollare il campione del mondo al tappeto.
Dieci, nove, otto…
È una vittoria memorabile, una delle più importanti di sempre.