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RICORRENZA DEL GIORNO

30/04/2013

Sergio Leone

Suo padre è un regista di cinema muto, sua madre un’attrice. Il cinema è nel suo destino. E Sergio Leone (3 gennaio 1929 – 30 aprile 1989) non fa niente per evitarlo. A soli diciotto anni esordisce come assistente (e comparsa) in Ladri di Biciclette, il capolavoro neorealista di Vittorio De Sica. Dopodiché si cimenta nel ruolo di aiuto-regista, per realizzare nel 1961 la sua prima regia (Il colosso di Rodi).  
La svolta, però, si ha tre anni più tardi con Per un pugno di dollari: Leone propone una visione del West completamente innovativa. L’eroe senza macchia scompare dalla scena. Al suo posto arriva un personaggio duro, freddo e spietato, un allora semi-sconosciuto Clint Eastwood, che attraversa un mondo sporco, crudele e inospitale. I silenzi e le colonne sonore di Ennio Morricone sostengono una trama dura, fuori da ogni canone. Una sottile ironia pervade il tutto. 
Sergio Leone, però, non è solo "spaghetti-western". Se non ci credete, vi bastino due esempi: Giù la testa, ambientato nel Messico di Zapata e Pancho Villa, David di Donatello nel 1972, e C’era una volta in America, con un grandissimo Robert De Niro, Nastro d’argento nel 1985. E, forse, a dirla tutta, poteva essere molto di più.