"Io dichiaro che ogni stigma ed ogni onta vengano per sempre cancellati dai nomi di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti", così nel 1977 il governatore del Massachussetts assolve i due anarchici italiani dal crimine loro attribuito, esattamente 50 anni dopo la loro esecuzione sulla sedia elettrica.
Nicola Sacco, operaio in una fabbrica di scarpe a Milford, nel Massachussetts, e Bartolomeo Vanzetti, gestore di una pescheria, si conoscono nel 1916 ed entrano a far parte di un gruppo anarchico italoamericano.
Dopo la guerra, Nicola e Bartolomeo tornano nel Massachussetts non
sapendo di essere inclusi in una lista di sovversivi compilata dal
Ministero di Giustizia né di essere pedinati dagli agenti segreti USA.
Nella stessa lista è incluso un amico di Vanzetti, il tipografo Andrea Salsedo, assassinato in circostanze oscure.
Sacco e Vanzetti organizzano un comizio per far luce sulla vicenda, ma vengono arrestati prima dell'evento, perché in possesso di volantini anarchici e alcune armi. Pochi
giorni dopo vengono
accusati anche di una rapina durante la quale erano stati uccisi due uomini.
Molti intellettuali, tra i quali
Albert Einstein, Dorothy Parker,
Bertrand Russell, George Bernard Shaw, Upton Sinclair, H.G. Wells
sostengono una campagna per giungere a un nuovo processo a favore di
Nick e Bart
(come venivano chiamati);
l'iniziativa, tuttavia, non approda ad alcun risultato: il 23 agosto 1927, dopo sette anni di udienze, i due uomini vengono uccisi sulla
sedia elettrica.