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RICORRENZA DEL GIORNO

23/08/2013

Giustiziati Sacco e Vanzetti (23 agosto 1927)

"Io dichiaro che ogni stigma ed ogni onta vengano per sempre cancellati dai nomi di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti", così nel 1977 il governatore del Massachussetts assolve i due anarchici italiani dal crimine loro attribuito, esattamente 50 anni dopo la loro esecuzione sulla sedia elettrica.

Nicola Sacco
, operaio in una fabbrica di scarpe a Milford, nel Massachussetts, e Bartolomeo Vanzetti, gestore di una pescheria, si conoscono nel 1916 ed entrano a far parte di un gruppo anarchico italoamericano. 

Dopo la guerra, Nicola e Bartolomeo tornano nel Massachussetts non sapendo di essere inclusi in una lista di sovversivi compilata dal Ministero di Giustizia né di essere pedinati dagli agenti segreti USA. Nella stessa lista è incluso un amico di Vanzetti, il tipografo Andrea Salsedo, assassinato in circostanze oscure. 

Sacco e Vanzetti organizzano un comizio per far luce sulla vicenda, ma vengono arrestati prima dell'evento, perché in possesso di volantini anarchici e alcune armi. Pochi giorni dopo vengono accusati anche di una rapina durante la quale erano stati uccisi due uomini.
Molti intellettuali, tra i quali Albert Einstein, Dorothy Parker, Bertrand Russell, George Bernard Shaw, Upton Sinclair, H.G. Wells sostengono una campagna per giungere a un nuovo processo a favore di Nick e Bart (come venivano chiamati); l'iniziativa, tuttavia, non approda ad alcun risultato: il 23 agosto 1927, dopo sette anni di udienze, i due uomini vengono uccisi sulla sedia elettrica.