Cavolo, ne è passato di tempo!
Ora c’è la realtà virtuale e quella aumentata, l’identità digitale e quella analogica, il touch screen e la grafica 3d; sembra quasi che non ci sia fine, che ogni giorno ci sia qualcosa di nuovo da scoprire (e consumare).
Nel 1972, però la rivoluzione tecnologica passava per uno sfondo bianco e nero, una pallina (quadrata), una barra perpendicolare (che fungeva da rete) e due barrette luminescenti che si muovevano solo in verticale, lungo un’asse ben definita. La rivoluzione tecnologica era un gioco dell’Atari che riproduceva sullo schermo il gioco del ping pong; era una consolle, due rotelle e un audio rigorosamente mono.
Perché ne parliamo?
Perché fa impressione guardare quanta strada abbiamo fatto.
Perché fa impressione immaginare quanta strada faremo.