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RICORRENZA DEL GIORNO

26/01/2014

Noi e il mondo

Forse è ora che apriamo gli occhi, che usciamo dall’illusione nella quali amiamo coccolarci.
È vero, l’Italia è un posto fantastico, che ha fatto la storia delle arti e delle scienze. Ed è vero, l’Europa, il caro Vecchio Continente, è un punto di riferimento imprescindibile.
Però, basta.
Basta con la storia che siamo “il paese più bello del mondo”. Basta che gli italiani hanno una marcia in più. Basta essere convinti che il mondo ci attenda, ci riverisca, ci ami in modo incondizionato.
Quell’amore dobbiamo meritarcelo.
Per farlo, dobbiamo smettere di vivere sugli allori. Di vivere di rendita. Il nostro passato non basta a giustificare il presente. Anzi, deve essere la molla per esserci nel futuro, per avere una direzione.
Guardatevi attorno, viaggiate, drizzate le antenne. Il mondo corre, non aspetta.
Sapete che il Brasile, fino a qualche anno fa un “paese in via di sviluppo”, è la sesta economia del mondo?
Sapete che i cinesi, dei quali in Italia non sappiamo NIENTE, sono i più grandi investitori nell’ambito della ricerca scientifica?
Sapete che gli indiani sono più di un miliardo e che l’hindi (diventato lingua ufficiale, assieme all’inglese, il 26 gennaio 1965) è la seconda madrelingua più parlata al mondo? E sapete qual è la prima? Direte: “L’inglese”, quello che fate e facciamo studiare ai nostri figli. Sbagliato, è il mandarino.
Insomma, guardiamoci allo specchio, recuperiamo la nostra identità, teniamola stretta. E apriamoci al mondo, senza paura e presunzione.