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RICORRENZA DEL GIORNO

31/05/2013

Quando un artista diventa un’icona, quando il suo volto diventa il simbolo non solo di un film ma di un genere intero è facile che si perda, che rimanga intrappolato nella parte e la sua unicità venga negata.
Clint Eastwood ha corso questo rischio.
Prima, è stato il poncho, il sigaro e il cappello dell’“Uomo senza nome” negli “spaghetti western” di Sergio Leone (Per un pugno di dollari, Per qualche dollaro in più e Il buono, il brutto, il cattivo). Poi, è stato lo sguardo glaciale e la 44 magnum dell’Ispettore Callaghan.
Poteva fermarsi, sembrava inevitabile: chi avrebbe scommesso su di lui? Chi avrebbe immaginato che avrebbe avuto la forza, la determinazione e, soprattutto, il talento per “venire fuori”?
Ce l’ha fatta.
Dopo una lunga eclissi e qualche comparsata in film di livello medio-basso, si è scoperto regista. Non uno dei tanti, ma uno dei più profondi ed emozionanti, capace di raccontare storie “piccole” e particolari nel contesto della storia più generale.
Ecco una selezione dei suoi filmUn mondo perfetto, Bird, Gli spietati, I ponti di Madison County, Mystic River, Million Dollar Baby, Gran Torino,Invictus, J. Edgar.