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RICORRENZA DEL GIORNO

21/06/2013

Mississippi Burnin (1964)

Tre giovani attivisti, James Chaney (21 anni, di colore), Andrew Goodman e Micheal Schwerner (20 e 24 anni, originari di New York) si spostano in Mississippi, nel profondo Sud degli Stati Uniti, per sostenere l’iscrizione dei neri nelle liste elettorali.
Il 21 giugno i ragazzi, membri del Congress of Racial Equality (CORE), un’associazione  impegnata nella lotta contro la discriminazione razziale, sono arrestati dal vice-sceriffo della Contea di Neshoba, Cecil Price, per eccesso di velocità.
Restano in prigione qualche ora. Poi escono. Salgono in macchina. Scompaiono.
Le ricerche procedono tra depistaggi e intimidazioni. Dopo sei settimane, i corpi vengono ritrovati nei pressi di una fattoria in costruzione, vicino a  Philadelphia. Sono stati “puniti”, e uccisi dai membri del Klu Klux Klan, il movimento razzista americano che difende la politica segregazionista e afferma la superiorità dei bianchi: La storia e la fisiologia, recita il "credo”, ci insegnano che noi apparteniamo a una razza che la natura ha gratificato con una evidente superiorità su tutte le altre razze, e che il Creatore (...) ha inteso affidarci un dominio sopra le razze inferiori”.
La morte di tre ragazzi è il risultato di queste buone intenzioni…