Di parole ce ne sarebbero a iosa: assurda, stupida, ingiusta, brutale, inutile, incomprensibile, crudele, insensata, inammissibile… Le parole, però, in alcuni casi non servono a niente. Preferiamo ricordare la morte di Marco Biagi, il giuslavorista ucciso dalle nuove Brigate Rosse il 19 marzo 2002 celebrandone la nascita, il 24 novembre 1950. Di fronte a un gesto del genere, e a una vita strappata nel cuore degli anni, la scelta migliore è il silenzio.