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RICORRENZA DEL GIORNO

04/10/2013

Luis Sepúlveda (1949)

Salgari, Conrad, Melville, sono questi gli autori che hanno accompagnato l'infanzia avventurosa di Luis Sepúlveda. Affermato scrittore, giornalista, sceneggiatore e regista, nacque il 4 ottobre 1949 in una camera d’albergo di Ovalle (Cile), durante una fuga dei genitori dopo la denuncia che il ricco nonno materno espose per questioni politiche nei confronti del genero. Passò i primi anni di vita a Valparaìso con lo zio Pepe e Gerardo Sepúlveda Tapia, detto Ricardo Blanco, nonno materno, anarchico fuggiasco dall’Andalusia. Appena diciassettenne, divenne redattore del quotidiano “Clarìn” e, nel 1969, con il libro di racconti "Crònicas de Pedro Nadie" vinse il premio Casa de las Americas e una borsa di studio per un corso di drammaturgia presso l'Università Lomonosov di Mosca, dal quale venne però presto espulso.

Iniziò a vagabondare: rientrato in Cile abbandonò la casa paterna e militò nelle file dell’Ejercito de Liberacion Nacional della Bolivia. Tornato in Cile conseguì un diploma come regista teatrale grazie al quale allestì alcuni spettacoli, lavorando allo stesso tempo per la radio e come responsabile di una cooperativa agricola. Entrato a far parte del partito socialista, e divenuto guardia personale del presidente Allende, con il colpo di stato e la salita al potere del generale Pinochet, Sepúlveda venne catturato, torturato e arrestato. Per sette mesi rimase chiuso in una cella della caserma di Tucapel, in uno stanzino largo cinquanta centimetri e lungo un metro e mezzo. Solo grazie all’intervento di Amnesty International, la sua condanna a morte venne commutata in otto anni di esilio. L’Università svedese di Uppsala gli promise la cattedra in drammaturgia, ma preferì fuggire prima in Brasile,  poi in Paraguay, e infine a Quito (Ecuador), dove riprese a far teatro. Nei sette mesi che passò in Amazzonia, a seguito di una spedizione UNESCO, scrisse il suo capolavoro "Il vecchio che leggeva romanzi d'amore". Dopo aver ottenuto la cittadinanza nicaraguese, visse per qualche anno ad Amburgo, città nella quale è ambientato “Historia de una gaviota y del gato que le enseñó a volar”, romanzo reso ancora più noto dal film di Enzo Dalò La gabbianella e il gatto, una simpatica storia d’amicizia tra Zorba e Fifi. Dal 1996 vive a Gijon, in Spagna con la compagna Carmen, i figli, e il cane Zarko.