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RICORRENZA DEL GIORNO

09/09/2013

“Addio Lucio Battisti signore delle Emozioni”

Cosi La Repubblica del 9 settembre del 1998 titolava la notizia della morte del cantautore di Poggio Bustone, una delle massime personalità della musica leggera italiana.
Impossibile non ricordare il sodalizio con Mogol che lo scopre, ne diventa il paroliere ma, soprattutto, elimina lo scetticismo nei confronti di quel ragazzino all'apparenza fragile e introverso: non serve una voce perfetta al “signore delle Emozioni”. Battisti è in grado di comunicare  con la sua non-voce e soprattutto con l'anima. La partecipazione al Festival di Sanremo del 1969 con Un’avventura lo consacra come cantante e, da quel momento e per tutti gli anni Settanta, sarà una continua escalation verso l’affermazione  del Battisti - artista. Schivo nei confronti della stampa, quasi “timoroso”, dopo aver presidiato la televisione, si allontana completamente dal mondo dei riflettori in concomitanza con la nascita del figlio Luca e con la rottura del rapporto di collaborazione con Mogol, le cui cause sono da ricercarsi in discrepanze a livello artistico. Sta di fatto che ai funerali, celebratisi in forma strettamente privata a Molteno, in provincia di Lecco, furono ammesse appena venti persone, tra le quali Mogol. Proprio in questio giorni, la salma è stata traslata a San Benedetto del Tronto.