John Lennon, nato a Liverpool il 9 ottobre 1940, non era un “santo” e nel corso della sua esistenza ha fatto di tutto pur di mostrarlo. Si è perso nelle droghe, nel sesso, in prese di posizione radicali ai limiti del paradosso. Ogni volta che parlava, alzava l’asticella. Provocava. A volte, insultava. Era come se volesse farsi portavoce di tutte le contraddizioni del secolo scorso, se fosse effetto ed espressione del mondo in cui viveva.
Era ed è un’icona.
Tuttavia, al di là delle sue prese di posizioni, su una cosa non c’è nulla da ridire: John Lennon aveva un talento unico nello scrivere canzoni. Prima con i Beatles e poi da solo, ha dato alla luce alcune delle più belle opere di musica contemporanea.
Così, a trentatre anni dal suo omicidio – avvenuto l'8 dicembre 1980 davanti alla sua residenza di New York per mano di uno squilibrato, Mark Chapman – non possiamo non rimpiangerlo, e ripensare alle sue parole. Condivisibili o meno.