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RICORRENZA DEL GIORNO

26/07/2013

Lindbergh e la prima traversata oceanica (1927)

Charles Lindbergh è di buona famiglia, il padre è avvocato (e futuro membro del Congresso) e la madre insegnante. È un uomo brillante, dal futuro garantito; è un pilota, lavora per la US Air Mail (il servizio postale aereo).
Poi, però, un giorno succede: sente di Nungesser e Coli, della loro impresa, del loro fallimento; sente che non è stato il primo tentativo, si rende conto che non sarà l’ultimo. E decide: attraverserà l’Oceano Atlantico in volo.
Sa, però, che non può improvvisare, che non può permettersi errori. Sa, prima di tutto, che ha bisogno di un mezzo adatto a un viaggio così lungo e impegnativo: lo Spirit of Saint Louis, realizzato dalla “Ryan Aeronautical Company di San Diego” e finanziato indirettamente dal magnate Raymond Orteig, è un aereo monomotore, leggero (non ha neppure i finestrini) e ha un solo paio di ali. Soltanto un pazzo potrebbe salirci a bordo: Lindbergh lo fa.
Alle 7.52 del 20 maggio 1927 lo Spirit of Saint Louis lascia l’aeroporto di Roosevelt, vicino a New York.
Il viaggio è un’impresa: la temperatura crolla, ghiaccia la pelle e la strumentazione; il sonno e la fatica sono in agguato, l'Europa sempre troppo lontana. Poi, finalmente: l’Irlanda, l’Inghilterra, la Francia.
Alle 22.00 del giorno seguente, dopo circa trentatre ore, atterra al  Champs de Le Bourget, nei pressi di Parigi, accolto da una folla festante.
L’impresa è compiuta. Lindbergh, a soli 25 anni, è un pioniere dell’aria, un eroe. Il TIME lo nomina “uomo dell’anno”, riceve la Medaglia d’onore americana e la Legione d’onore francese. Ha una vita chiara, brillante. Che, però, all'improvviso scivola nel nero: il 1 marzo 1932 suo figlio di due anni, Charles Augustus Jr., viene rapito e, nonostante il pagamento del riscatto, ucciso. Charles barcolla, crolla; decide di andarsene, si trasferisce in Europa. La sofferenza, però, è troppa: non si riprende, non torna leggero. Finita la Seconda Guerra Mondiale torna negli USA, scopre di avere un talento, una nuova passione: la sua autobiografia, "The Spirit of St Louis", vince il premio Pulitzer (1954).
Muore il 26 luglio 1974 per via di un tumore; il suo mito resiste, continua a volare.