A sorpresa, Silvio Berlusconi e la coalizione di centro-destra (Forza Italia, Lega Nord, MSI) vincono le elezioni politiche del 27 e 28 marzo. L’esperienza di governo dura meno di un anno: a dicembre, la Lega ritira il suo appoggio e il premier è costretto a rassegnare le dimissioni. Il governo tecnico guidato da Lamberto Dini, che gli succederà, e quelli successivi di Romano Prodi, per quanto autorevoli e significativi, saranno brevi parentesi: Silvio Berlusconi governerà l’Italia per quasi un ventennio, cambiando per sempre il modo di fare e soprattutto intendere la politica. Ancora adesso, alle soglie dell’udienza che deciderà se assegnarlo ai servizi sociali o agli arresti domiciliari in seguito alla condanna in via definitiva a quattro anni (tre dei quali condonati) per frode fiscale, continua a condizionare il Paese. Il meglio? In peggio? Ai posteri, l’ardua sentenza.