San Paolo Store

RICORRENZA DEL GIORNO

27/01/2014

Dante Alighieri (1265 - 1321), padre della lingua italiana, non è un semplice osservatore della scena politica: parteggia, partecipa, si infiamma; una sua presa di posizione, in particolare, condiziona in modo definitivo la sua esistenza: quando si tratta di gestire la contrapposizione tra guelfi bianchi e neri, come membro del Consiglio dei Cento si schiera a favore dell’esilio dei capi di entrambe le fazioni, il solo modo, pensa, di garantire la pace. Quando, però, i “neri” (fedeli a Bonifacio VII, in contrapposizione al potere imperiale) si impadroniscono della città, Dante viene coperto di accuse infamanti, sospeso dai pubblici uffici e il 27 gennaio 1302 condannato al pagamento di una pesante ammenda. Raggiunto dal provvedimento mentre si trova a Roma, non si presenta davanti ai giudici: da allora, non farà più ritorno nella sua amata Firenze.