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RICORRENZA DEL GIORNO

02/09/2013

J. R. R. Tolkien e "Lo Hobbit"

John Ronald Reuel Tolkien nasce il 3 gennaio 1892 in Sud Africa, da genitori inglesi. A soli tre anni, in seguito alla morte del padre, torna in Inghilterra insieme alla madre e al fratello. A dodici anni, resta orfano e viene affidato a un sacerdote cattolico degli Oratoriani, padre Francis Xavier Morgan, che lo sostiene negli studi. Nel 1945 diventa professore di Lingua Inglese e Letteratura Medioevale al Merton College, e uno dei massimi esperti nella materia.
Il 21 settembre 1937 pubblica il suo primo libro, Lo Hobbit. È un esordio significativo, che ne orienta e condiziona per sempre la produzione letteraria. In seguito scrive La compagnia dell'anello (1954), Le due torri (1955) e Il ritorno del re (1955), che, nel 1956, raccoglie in un unico volume: Il Signore degli Anelli.  La trilogia descrive un mondo immaginario, la “Terre di Mezzo”, popolato da personaggi fantastici. Gli hobbit, in particolare, sono esseri pacifici, del tutto simili agli uomini ma in dimensioni ridotte, con la pancia e i piedi grandi e pelosi. E poi i  nani, gli elfi, gli orchi, i maghi, i troll...
Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli, però, non sono libri (solo) per bambini: Tolkien scrive in modo rigoroso, edotto, e disegna un mondo complesso, con una cosmologia e una geografia strutturata.  
Tolkien muore il 2 settembre 1973 a Bournemouth, in Inghilterra, all'età di ottantuno anni. Considerato il  padre della narrativa fantasy, ha influenzato in modo profondo lo sviluppo della letteratura contemporanea.